

Al servizio di Cavour
Fabrizio Dardo
Quando il tenente Richerme lo fece picchiare a sangue dai suoi sgherri e cacciare dall’esercito, Bartolomeo Leseni non immaginava come sarebbe riuscito a vendicarsi di quel nobile. Non sapeva che sarebbe andato a servizio dal conte di Cavour, che questi lo avrebbe preso a benvolere, portato a Torino, fatto addestrare dalla polizia segreta e poi tenuto come suo assistente personale. Il Conte gli affida compiti sempre più delicati perché la battaglia politica è aspra. C’è l’invio di truppe in Crimea, su cui l’Inghilterra insiste ma il governo è incerto; la legge di Rattazzi, che si sta rivelando un pantano perché i cattolici sono pronti a chiedere l’intervento del papa. Poi il re, che parla senza freni agli ambasciatori e allarma gli austriaci. E proprio su questo terreno deve lavorare Leseni, raccogliendo informazioni, svolgendo incarichi riservati e preparando l’azione di Cavour. Ma Richerme è ricomparso. E il ricordo ha risvegliato in Bartolomeo il desiderio di vendetta.